Carmelo Sasso, segretario generale UIL Trasporti: “La situazione è insostenibile, il decoro dipende anche dai cittadini, ma è necessaria un’azione immediata per evitare il collasso della gestione rifiuti”.
La raccolta differenziata a Taranto sta attraversando una fase di forte criticità, con percentuali in calo e un sistema che mostra segni di inefficienza in diverse aree della città. A fare il punto sulla situazione è Carmelo Sasso, segretario generale della UIL Trasporti, che non esita a denunciare un quadro preoccupante. “La situazione della differenziata, soprattutto in città, è davvero pessima”, afferma Sasso, sottolineando come parte della responsabilità ricada sui cittadini che spesso non conferiscono i rifiuti correttamente. “Così, però, non si può andare avanti”, avverte.
I dati ufficiali dell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti della Regione Puglia relativi al primo semestre del 2024 parlano chiaro: la raccolta differenziata a Taranto è scesa al 21,99%, un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2023, quando si attestava al 23,8%. Le previsioni, se il trend negativo dovesse continuare, indicano che il 2024 potrebbe segnare il peggior risultato degli ultimi cinque anni.
Nei quartieri periferici come San Vito e Lama Carelli, dove la raccolta porta a porta è in vigore da anni, i disagi sono evidenti. “Gli utenti sono costretti a detenere le frazioni non raccolte per diversi giorni”, spiega Sasso. Questa mancanza di efficienza ha come risultato un aumento dei sovvalli, ossia la parte dei rifiuti che, non essendo correttamente differenziata, viene conferita in discarica, incrementando i costi di raccolta e smaltimento a carico di Kyma Ambiente, la società responsabile del servizio.
La questione dei cassonetti, molti dei quali vecchi e danneggiati, aggiunge ulteriore complessità al problema. “Anche in zone dove la differenziata dovrebbe essere operativa, come via Umbria vicino al Tribunale, la situazione è critica”, aggiunge Sasso. L’introduzione dei cassonetti ingegnerizzati, dotati di scheda, si è rivelata un fallimento, come denunciato anche da Legambiente, che ha sollecitato ripetutamente l’Amministrazione Comunale ad intervenire.
Carmelo Sasso ricorda anche la promessa non mantenuta dal sindaco di Taranto, che durante un incontro dell’8 agosto 2023 aveva garantito che entro settembre dello stesso anno sarebbe stata presentata una bozza del nuovo contratto di servizio con Kyma Ambiente. “Ad oggi, di quel contratto non c’è traccia, mentre la città è sporca e l’azienda è gravata da debiti verso gli enti previdenziali e fornitori”, denuncia il segretario UIL Trasporti.
Un altro tema cruciale è la gestione del termovalorizzatore. “Attendiamo di capire a che punto sia la procedura di affidamento e quali siano i progetti per il futuro impianto”, conclude Sasso, evidenziando come l’attuale orientamento alla discarica sia insostenibile, nonostante la provincia di Taranto disponga di impianti in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti e di promuovere un’economia circolare.
La situazione della raccolta differenziata a Taranto richiede un intervento urgente e deciso per evitare il collasso di un sistema già fortemente compromesso. La responsabilità, come sottolinea Sasso, è condivisa tra amministrazione, azienda e cittadini, ma è ora di passare dalle parole ai fatti.