Si è svolto oggi, 11 novembre, a Taranto, presso l’Istituto Tecnico Economico Statale “Pitagora”, il secondo incontro del ciclo di conferenze itineranti “Come eri vestita? Non è l’abito che fa la violenza”, promosso dalla UIL Puglia per sensibilizzare i giovani sul tema della violenza di genere. Un progetto che mira a sfidare i pregiudizi legati all’abbigliamento delle vittime e a sensibilizzare le nuove generazioni verso una cultura del rispetto reciproco.
L’evento, che ha riscosso grande partecipazione, ha visto la presenza di numerosi ospiti, tra cui Annarita Gianniello, segretaria regionale UIL Puglia con delega alle Pari Opportunità, ideatrice del progetto. La Gianniello ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza di portare avanti il dibattito sulla violenza di genere, mettendo in evidenza che “questo ciclo di incontri rappresenta una straordinaria occasione per sensibilizzare i giovani e costruire una cultura basata sul rispetto, senza pregiudizi né stereotipi”.
Al suo fianco, hanno partecipato Stefano Frontini, segretario organizzativo UIL Puglia, e la Dott.ssa Nadia Bonucci, Dirigente Scolastico dell’ITES Pitagora, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, affermando: “Vogliamo che i nostri studenti possano crescere in un ambiente che promuova il rispetto e la costruzione di rapporti sani tra i generi”. L’importanza della prevenzione è stata ribadita anche da Antonella Maselli, responsabile dello Sportello Mobbing e Stalking UIL Taranto, che ha illustrato i dati locali sugli episodi di violenza, indicando le intimidazioni e le violenze psicologiche come le forme più comuni di abuso.
L’incontro è stato arricchito dalla partecipazione della Dott.ssa Federica Tinelli, psicologa e psicoterapeuta, che ha fornito spunti utili per riconoscere segnali di abuso fisico e psicologico. Tinelli ha anche parlato dei servizi di sostegno disponibili per le vittime, come centri antiviolenza e case di accoglienza, invitando tutti a non restare indifferenti. Presente anche la Dott.ssa Gabriella Ficocelli, assessore del Comune di Taranto.
La manifestazione è stata anche un’occasione per riflettere attraverso la potente testimonianza visiva offerta dalla mostra degli abiti indossati da donne vittime di violenza. I capi, gentilmente donati dall’Associazione Malala di Bologna, sono stati esposti come simbolo della lotta contro il pregiudizio che vede l’abbigliamento delle vittime come una giustificazione per la violenza subita. “Anche gli abiti più sobri e comuni non sono esenti da commenti o atti violenti”, ha spiegato la Dott.ssa Bonucci, evidenziando la necessità di superare la mentalità che incolpa la vittima.
Nel corso dell’incontro, il giornalista Antonello Corigliano ha moderato il dibattito, mentre i dati nazionali e locali sulla violenza di genere sono stati esposti, rivelando numeri inquietanti: 794 vittime di violenza solo nel 2024, con 80 femminicidi e 9 infanticidi. Questi numeri, uniti alle testimonianze di violenza psicologica nel mondo del lavoro presentate da Antonella Maselli, hanno scosso i presenti, evidenziando la gravità e l’urgenza della problematica.
L’incontro si è concluso con un messaggio di speranza e impegno per il futuro, rinnovato dalla segretaria Gianniello, che ha ribadito come “è fondamentale che la nuova generazione cresca in un contesto che non accetti più la violenza come parte della nostra realtà sociale”.
Quella di Taranto è stata la seconda tappa di un ciclo che proseguirà a Brindisi, Lecce e Bari, con l’obiettivo di raggiungere un numero sempre maggiore di giovani, affinché possano diventare cittadini consapevoli e responsabili, pronti a costruire una società senza violenza e discriminazioni.
La manifestazione ha rappresentato un passo importante in questa battaglia di sensibilizzazione, mettendo in luce la necessità di educare alla cultura del rispetto, un obiettivo che la UIL Puglia continua a perseguire con determinazione.