Pallini: “Le cose a Taranto continuano ad andare male, anzi malissimo”
“Sono circa 200mila in Puglia, 4 milioni in totale in Italia, le persone che attendono una visita o un esame diagnostico. Dopo la spinta in avanti da parte della Regione Puglia sul recupero delle liste d’attesa nella sanità, nonostante l’aggiornamento del Programma attuativo aziendale con un cronoprogramma entro il prossimo 31 marzo, le cose a Taranto continuano ad andare male, anzi malissimo”.
Sono le parole del Coordinatore provinciale della UIL Taranto Pietro Pallini analizzando la condizione della sanità nell’arco ionico.
“Continua a essere negativa, anzi pessima – continua Pallini – la realtà relativa all’emergenza dovuta alla carenza del personale. Tanti intenti e poca sostanza che pian piano ci consegnano un quotidiano che rasenta l’inverosimile. Solo per citare gli ultimi accadimenti di un sistema, quello sanitario, che invece di esplodere per migliorie sta implodendo. Siamo esausti di assistere a vicende come quelle avvenute a San Marzano di San Giuseppe, dove si arriva a disporre la chiusura della Guardia Medica spostando a Grottaglie l’utenza a fronte del pensionamento del personale medico in servizio”.
E ancora: “Senza neppure entrare nelle motivazioni del rigetto dell’istanza di ricollocamento per il mantenimento in servizio dei medici ultrasessantenni, i fatti ci dicono chiaramente che siamo dinanzi a una norma che di fatto infrange il bisogno, e tempo da perdere non ce n’è più, se il bisogno resta allora la norma va cambiata. Ha dell’incredibile continuare a misurarsi con un sistema sanitario che nonostante l’esperienza della pandemia e dei piani di recupero nazionali continua ad annaspare. Un altro caso di cui avremmo preferito non apprendere è quello dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, dove nel reparto di chirurgia si interrompono perfino i ricoveri per la mancanza dei medici. Un ginepraio fatto di gestione emergenziale nell’emergenza stessa. Trasferimenti tra reparti del personale, ferie e carenze di organico ataviche portano a ciò che non dovrebbe mai succedere, almeno in una società da terzo millennio”.
Conclude il Coordinatore della UIL di Taranto: “Sebbene il programma attuativo sulle liste d’attesa preveda monitoraggi ad hoc sull’attuazione del procedimento fino all’eventuale decadenza della direzione generale, servono più fondi per il sistema sanitario in Puglia, e in special modo a Taranto. Come se non bastasse, in tutti i CUP della provincia da oggi non sarà più possibile pagare in contanti le prestazioni sanitarie, con tutta una serie di riflessi e forti disagi per le persone anziane.
La UIL nell’interesse esclusivo della comunità sarà molto severa nel vigilare ogni aspetto, finanche queste risorse stanziate (30 milioni da legge di bilancio regionale), affinché non vengano infrante da un risultato prossimo al nulla visti i numeri, ma soprattutto le persone che ci sono dietro questi. Il prossimo 10 maggio è la data prefissa per il primo monitoraggio, e la nostra organizzazione non ha alcuna intenzione di fare da semplice uditore e spettatore. Tutti ne siano consapevoli, in ballo c’è il lavoro e la vita delle persone in un periodo di per sé già molto triste e difficile”.